Dal 7 al 18 settembre, Alex Zanardi, brand ambassador del BMW Group, parteciperà per la seconda volta ai Giochi Paralimpici. Queste le ultime riflessioni prima dell’inizio della sfida.
Chi del tuo team ti aiuta nella preparazione?
Alex Zanardi: “C’è Francesco, il mio allenatore, che mi segue sempre qualsiasi cosa faccia. Parliamo al telefono quotidianamente e sa esattamente cosa sto facendo, perché ogni volta che mi alleno scarico i dati del mio lavoro sul computer e lui può vedere esattamente se ho eseguito bene o male il lavoro che mi aveva assegnato per quel giorno. E poi ho il team paraciclistico italiano, di cui faccio parte, con il quale ho passato molto tempo prima dei giochi e con il quale ho fatto gli allenamenti. E poi, come sapete, fortunatamente posso raccogliere lungo la strada aiuti tecnici e l’appoggio di diversi amici e partner: aiuti che riguardano il miglioramento del mio mezzo e che servono anche a sostenermi – dato che ormai ho quasi cinquant’anni e cerco di gareggiare al meglio delle mie possibilità per quanto riguarda l’aspetto fisico. Mi arrivano anche parecchie idee durante le conversazioni con gli ingegneri di BMW, che sono miei cari amici. Tutte queste cose sommate insieme possono fare una piccola, ma cruciale differenza, perché in fin dei conti si può vincere o perdere per un secondo”.
Cosa sai delle caratteristiche dei percorsi?
Alex Zanardi: “Da quello che ho visto sulle mappe e sentito dire da persone che sono state in Brasile, so che tutto il percorso sul quale gareggeremo, sia per la gara su strada che per quella a cronometro, è completamente in piano, perché si svolge lungo la costa a sud di Rio de Janeiro viagra apothekenpreise. Quindi l’aspetto aerodinamico sarà molto importante e da questo punto di vista ho fatto un grande lavoro, provando diverse posizioni e così via. Le caratteristiche del percorso influenzeranno lo svolgimento delle gare – non tanto quella a cronometro, quanto quella su strada. Questa sarà costituita da un giro a velocità di crociera, da una gara molto tattica e poi, probabilmente, da un deciso sprint negli ultimi 300 metri”.
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