Inclusione sociale

Fronte del Borgo: sbirciando dall’oblò

Quel lusso di ritornare bambini a... Fronte del Borgo

Jasmine ha i capelli ricci raccolti in una treccia, una pronuncia inglese perfetta e un grembiulino blu”, scrive Floriana Manciagli, che si è diplomata alla Holden nel 2016 e che racconta per Fronte del Borgo.

“Sale sul galeone coi libri dentro a una busta di plastica e con un quaderno al posto del diario. Per convincerla a fare i compiti devo avere pazienza, perché le sue mani hanno bisogno di toccare tutto: i libri e i fumetti sulle mensole, i pennarelli, i miei orecchini, l’anello che porta sulla mano destra.

Non si ferma mai, però sorride sempre. E lo fa con una leggerezza tale che studiare per due ore i nomi inglesi delle parti del corpo diventa divertente. Anche per me, per natura più irrequieta di lei. Alla fine mi mette le mani attorno alla vita e stringe forte. Ci vediamo mercoledì, maestra, dice. Ed è così bello che ho smesso di ricordarle che in realtà dovrebbe chiamarmi solo Floriana”.

Floriana – Flo – collabora con Fronte del Borgo come responsabile del doposcuola gratuito per i bimbi di Borgo Dora: lo fa assieme a Cristina Danini, che si è diplomata nel 2015 e che, come Flo, considera la didattica per l’infanzia una sirena irresistibile.

“La prima volta che sono entrata in Fronte del Borgo era una biblioteca”, racconta Cri: “Poi è diventata una nave dei pirati. E, come a bordo di ogni nave, è iniziato a succedere di tutto. Un giorno t’imbarchi per leggere. Il giorno dopo cerchi un posto tranquillo per scrivere (e ti sbagli di grosso, perché tranquillo Fronte del Borgo non lo è mai!). Il terzo giorno trovi un densissimo corso di scrittura per liceali, ma sai che deve finire entro la metà del pomeriggio, perché poi arrivano i bambini del doposcuola e sul ponte della nave s’intrecceranno più di dieci lingue; la sera dello stesso giorno si terrà un incontro sulla musica barocca, e nel fine settimana scenderà in coperta una ciurma di appassionati di giochi da tavolo. Al momento di chiudere i boccaporti, infine, ti appoggerai alla prua immersa nei libri per tirare il fiato. E penserai qualcosa del genere: Ora… portami all’orizzonte. Ancora: Il galeone nasce per fare felici i bambini, e solo loro. Ahem. Sì, come no.”

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