BMW Italia e l’Università di Milano-Bicocca di nuovo insieme per la Quinta Giornata Interculturale Bicocca, che si è svolta il 23 maggio presso l’ateneo milanese come la partecipazione di oltre mille studenti, ricercatori, insegnanti, operatori sociali.
Titolo della giornata: “Ibridazioni-Connessioni. Periferie, antirazzismi, ricerca di dialoghi possibili” Questa iniziativa ha suggellato la collaborazione avviata tra la filiale italiana della Casa di Monaco e l’Università Bicocca nel 2013, con un focus particolare sul tema dell’Intercultura e del dialogo tra i popoli.
La “Quinta Giornata Interculturale Bicocca” ha proseguito un progetto avviato nel 2002 per promuovere e consolidare confronti, scambi, conoscenze nel campo dell’educazione interculturale. L’iniziativa ha rappresentato un’opportunità di aggiornamento e formazione per insegnanti, educatori, dirigenti scolastici, decisori politici locali, studenti universitari, studenti delle quarte e quinte classi delle scuole secondarie.
La Giornata ha proposto testimonianze e riflessioni che aiutano coloro che si occupano di educazione a costruire proprie idee e propri pensieri sulle ibridazioni e le connessioni necessarie per la buona coesione sociale e per l’educazione.
Il punto di partenza è stato la consapevolezza che le culture dei diversi gruppi umani si evolvono continuamente, si contaminano, danno origine a ibridazioni e connessioni che non terminano mai e arricchiscono i patrimoni culturali di tutti.
L’obiettivo del progetto è di collaborare con il lavoro degli insegnanti e dei decisori locali nella trasmissione di un’educazione antirazzista e nella ricerca di collegamenti possibili nelle città, nelle periferie urbane, nei luoghi dove le scuole vivono.
“La società sta evolvendo in modo radicale, portando nuove sfide, ma anche tante opportunità. Oggi forse più che mai, – ha ricordato Bill McAndrews, Vice President Communications Strategy Corporate and Market Communications BMW Group alla Bicocca – il dialogo interculturale e il sostegno delle diversità culturali sono fondamentali per il successo delle aziende multinazionali e della società nel suo insieme. Dal punto di vista produttivo, il dialogo interculturale, oltre a migliorare i rapporti tra i dipendenti, promuove la creatività: una forza lavoro coesa e composita favorisce le idee originali, che a loro volta sono il motore dell’innovazione”.
“Promuovere società pacifiche e inclusive significa riconoscere le diversità e il pluralismo, – ha affermato Nassir Abdulaziz Al-Nasser, Alto Rappresentante delle Nazioni Unite per l’Alleanza delle Civiltà (UNAOC) – oggi caratteristiche del mondo moderno e globalizzato. In seguito alle crescenti migrazioni di persone in tutto il mondo, quasi più nessuna società può definirsi completamente omogenea. L’ardua sfida delle nostre società nel futuro prossimo e lontano verterà sulla convivenza pacifica e sulla capacita di creare un mondo unito e armonioso, in grado di rispettare e tollerare le differenze. In questo contesto, il ruolo dell’Alleanza delle Civiltà delle Nazioni Unite (UNAOC) è chiarissimo. La nostra missione è abbattere i muri del pregiudizio e costruire ponti tra i popoli per contribuire a un mondo più pacifico, contrastando la radicalizzazione e la polarizzazione, incoraggiando una maggiore comprensione interculturale e impegnandosi in progetti che sostengono questi obiettivi”.
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