Il progetto BMW SciAbile nato nel 2003 dalla collaborazione tra il BMW Group Italia e la Scuola di Sci Sauze d’Oulx Project ha raggiunto i 16 anni di vita e conferma di essere uno dei pilastri fondamentali della strategia di Corporate e Social Responsibility di BMW Italia, SpecialMente.
“Avere uno scopo più grande – ha dichiarato Sergio Solero, Presidente e AD di BMW Italia – e restituire parte del successo alla società. È questo il mantra che oggi si sta diffondendo tra i manager e le imprese che hanno l’ambizione di esercitare un ruolo di leadership a livello globale e garantirsi un successo sostenibile nel medio-lungo periodo”.
La Scuola di SciAbile è strutturata per offrire corsi specifici per qualsiasi tipologia di disabilità. Gli allievi presentano circa 50 tipologie differenti di disabilità, raggruppabili in 3 macro-aree:
- Fisica e motoria (es. lesioni spinali, amputati, emiplegici, paralisi cerebrale, ecc…)
- Sensoriale (non vedenti, ipovedenti, sordi)
- Intellettivo relazionale (sindrome di Down, autismo, sindromi genetiche, ecc…)
Dal 2003, sono oltre 12.000 le ore di lezione gratuite effettuate e circa 1.290 gli allievi disabili che hanno frequentato i corsi di SciAbile, passando da 33 allievi il primo anno ad oltre 200 nelle ultime stagioni in continua crescita.
Nella stagione attuale, ad oggi, hanno frequentato le lezioni 193 allievi per un totale di circa 900 ore di lezione, con la previsione entro aprile di fare sciare ancora circa 80 allievi con una stima di ore fra le 1200 e 1300.
Le tipologie di disabilità sono suddivise prevalentemente fra fisiche-motorie e intellettivo relazionale, mentre le disabilità sensoriali rappresentano il 7-8%.
L’età è compresa tra i 4 e i 70 anni, con bambini e giovani in costante crescita, così come gli allievi stranieri, soprattutto dall’Inghilterra.
Al momento sono già 20 gli istituti e le scuole che hanno partecipato al progetto, ognuna con numerosi allievi. È un numero in costante aumento, così come le richieste: è un dato molto positivo che dimostra la sensibilità e la crescente attenzione verso l’attività sportiva come strumento educativo.
Inoltre, in questo modo è sempre maggiore la presenza di allievi molto giovani, per i quali fare esperienze come questa è fondamentale dal punto di vista fisico, sociale e psicologico.
Anche quest’anno SciAbile ha accompagnato alcuni atleti ai Giochi Invernali Special Olympics a Bardonecchia, seguendoli lungo tutta la preparazione per l’evento.
Anche il team di maestri è cresciuto negli anni, passando da 10 a circa 30, con nuove adesioni da parte di persone motivate a partecipare attivamente al progetto SciAbile.
A Sauze d’Oulx è nata anche la storia sportiva di Carlotta Visconti, per tutti “Cocca”, che dagli sci ha cominciato un percorso che l’ha portata molto lontano e che l’ha fatta arrivare alla Boccia Paralimpica con il progetto lanciato nel 2016 in occasione del centenario del Gruppo e dei 50 anni di BMW Italia e che oggi ha consentito di creare un movimento con la Federazione della Boccia che, partendo da zero, vanta oltre 150 atleti e che per la prima volta mira a portare una rappresentativa italiana a Tokyo 2020.
“Sciare sulle nevi di Sauze d’Oulx con i ragazzi e i maestri – ha dichiarato Alessandro Zanardi, Brand Ambassador e pilota BMW – è sempre una grande emozione per me. Dal 2003, quando è nato il progetto, non sono mai mancato perché ho capito e apprezzato fin dal primo istante il valore di questa iniziativa nata da un’idea della scuola di Sauze con il supporto di BMW Italia”.
“Qui le ragazze e i ragazzi – ha poi proseguito Zanardi – ma anche i meno giovani, che vengono a sciare comprendono una lezione fondamentale: che il talento residuo che è rimasto dopo un incidente, una malattia o un problema congenito è una miniera d’oro che può consentire di fare cose alle quali inizialmente non hanno neppure pensato. Come dico spesso, i limiti sono più nella nostra testa che nelle nostre condizioni oggettive. Una cosa mi ha sempre colpito di questa giornata sulla neve: tutti sorridono. Un segno chiaro del fatto che la vita, anche nelle situazioni più estreme, può e deve essere un’esperienza meravigliosa e se la vivi insieme agli altri, lo è ancora di più”.
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