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BMW Italia e il Teatro alla Scala, una storia di armonia

Scuola HoldenTeatro alla Scala
La Scala

“Metti insieme due cose che insieme non sono mai state. E il mondo cambia”. Comincia così un famoso romanzo di Julian Barnes, regalandoci quella che forse è la definizione più precisa e riuscita del concetto di armonia. Armonia che quindi è un esercizio di composizione, di avvicinamento e cooperazione tra elementi apparentemente distanti tra loro, per creare bellezza, valore e novità.

È ciò che hanno fatto BMW e il Teatro alla Scala di Milano, unendosi in un intento comune che prosegue da più di vent’anni. Il loro cammino insieme è iniziato nel 2002: l’azienda tedesca si è impegnata in qualità di Fornitore Ufficiale, e dopo soltanto tre anni, nel 2005, ha vestito il ruolo di Partner Ufficiale della Serata Inaugurale; in seguito, dopo un decennio di collaborazione, e in occasione dei cinquant’anni di presenza dell’azienda in Italia, BMW ha ottenuto una delle posizioni più prestigiose, quella di Fondatore Sostenitore.

A unire queste due realtà è da sempre un entusiasmo contagioso, che nel tempo ha dimostrato come motori e palcoscenico possano creare insieme qualcosa di unico, in grado di avvicinare il cuore di migliaia di persone al mondo incantato dell’Opera lirica. Dal 2014, infatti, il progetto Grandi Spettacoli per Piccoli ha portato duecentomila giovanissimi spettatori ad assistere ai grandi titoli del repertorio operistico, riformulati a misura di bambino; l’iniziativa La Scala in città, invece, per ben due anni è riuscita a rendere Milano un immenso teatro: a disposizione del pubblico erano previsti più di quattordici spettacoli, completamente gratuiti, dislocati in tutti i nove municipi del Capoluogo.

Questa unione insolita, poi, ha portato a un avvenimento unico nel suo genere, che forse meglio identifica la potenza di questo connubio tanto inaspettato quanto vincente: nel 2021, una BMW Serie 5 appare sul palco come principale oggetto di scena. In occasione del settantesimo 7 dicembre, data inaugurale iconica della Scala, la stagione si apre con il Macbeth di Giuseppe Verdi, diretto dal Maestro Riccardo Chailly con la regia di Davide Livermore e le scene di Giò Forma, e l’auto – di un nero lucido, elegante, austero – è parte integrante del racconto: è il mezzo su cui viaggiano il protagonista e il compagno d’armi Banco in apertura di tragedia, attraversando i boschi della Scozia, cupi e tempestosi. Un’automobile-destriero, vestita di un’aura eroica, leggendaria.

La Scala - BMW

Soltanto un amore smisurato per l’arte può portare a certe manifestazioni di meraviglia, e BMW e La Scala hanno onorato questo sentimento con costanza e intraprendenza. E come in ogni “matrimonio” così riuscito, è inevitabile domandarsi come tutto sia nato, immaginare l’istante in cui è scattata quella scintilla fortunata. E allora, immaginiamolo. Era una giornata di inizio autunno e il Teatro con le sue arcate, solide e chiare, era immerso nelle prime luci della sera – il blu, nel cielo, si faceva via via più scuro. Nel bassorilievo della facciata, Apollo, sulla sua biga, correva, immobile, verso il tramonto. A un certo punto, da qualche parte davanti all’ingresso si sarà fermata un’automobile, subito circondata da giornalisti e fotografi, in attesa di qualcuno di importante. Poi sarà apparsa una scarpa, appena sotto il limite della portiera, a segnare il primo passo di qualcosa di straordinario, il primo passo di un’armonia mai pensata prima.

Comunque sia iniziata, quello che è certo è che questa collaborazione è diventata un cardine della propagazione della cultura sul territorio italiano: “Metti insieme due cose che insieme non sono mai state. E il mondo cambia” e a volte, come in questo caso, diventa anche un posto migliore.