Per la prima volta nella storia, una nazionale Italiana (con Carlotta e gli altri altri del gruppo) ha partecipato con ben cinque atleti ad una competizione di livello mondiale per la Boccia Paralimpica (World Open di Povoa di Varzim in Portogallo dal 13.06 al 19.06). Abbiamo gareggiato sia in gare individuali che a squadre.
Pur avendo riportato risultati sportivi deludenti (abbiamo come nazione un gap di 15-20 anni) ci siamo confrontati con tutte le nazioni e gli atleti professionisti dal Brasile al Portogallo, da Singapore al Giappone e alla Gran Bretagna. Esperienza e competizione hanno arricchito moltissimo l’intera squadra di boccia, permettendo un preciso focus su cui lavorare da qui in avanti. E la voglia di allenarsi e di riscatto è fortissima!!!
Come Nazionale abbiamo partecipato alle competizioni individuali con le categorie BC1 e BC2. Inoltre essendo presenti due atleti di categoria BC2 ed uno di categoria BC1, abbiamo potuto partecipare alla competizione a squadre di boccia, comportandoci molto bene, riuscendo a tenere testa al Brasile ed alle altre nazioni del girone – tra le prime al mondo – e vincendo un parziale di una partita.
Nella categoria BC3 con assistente, abbiamo partecipato sia alla competizione individuale che a coppie. Qui ha gareggiato Carlotta e anche in questo caso ci siamo confrontati con le migliori nazioni al Mondo (Portogallo, Brasile, Canada, Gran Bretagna ,ecc.) con risultati più deludenti delle altre categorie e senza riuscire a portare a casa nemmeno un punto od un parziale.
Nota positiva per tutti gli atleti, come sottolineato dai nostri tecnici nazionali, è stato il progresso nella gestione gara e il superamento del fattore emozionale che ha permesso comunque a tutti un miglioramento delle prestazioni nell’arco del torneo.
L’evento è stato fantastico, dal punto di vista dell’esperienza sportiva sul campo alle ore di allenamento nel magnifico Palazzetto di Povoa, dalle gare a tutti i cerimoniali, dal controllo dei materiali molto rigido effettuato il primo giorno (rampe , puntatori, bocce ecc ) alle camere di chiamata prima di ogni gara, dal nostro box Italia di pertinenza del materiale all’essere gomito a gomito con i migliori giocatori del mondo, fino alla riunione tecnica fatta tutte le sere nel dopocena, con i nostri due competentissimi ed eccezionali tecnici , Liliana ed Imma.
Il bagaglio di formazione fatto in termini di materiale, tattica, mentalità è stato enorme!!!
E poi sottolineo altri due aspetti. In primo luogo, quello del gruppo. Di fortissima aggregazione della squadra. Siamo stati veramente una “cosa” unica. Tecnici , atleti, assistenti, accompagnatori, emozioni, competizione, tifo, gioia per un punto fatto, rabbia e delusione per aver giocato male, tutto condiviso insieme.
In secondo luogo, il confrontarsi con atleti di tutto il mondo, dall’atleta che gioca con il piede a quello che pur avendo una disabilità elevata gioca in modo spettacolare è stato straordinario. Non ci sono barriere, non ci sono limiti, non ci sono disabilità, tutto si annulla in quel momento. In quel momento in campo sei lì, sei l’Italia e l’unica cosa che conta è come scorrerà la tua boccia. Che emozione, che forza….e che “fatica” fare l’assistente BC3 che per tutto il parziale gioca spalle al campo ed intuisce lo svolgimento partita, ma non lo vede. Faticoso ma stupendo!
Stupendo come quando sono sceso in campo per gareggiare con Carlotta per il primo incontro BC3 come suo assistente. Oltre a provare una “strizza infinita” ero enormemente orgoglioso di essere “li” in campo con mia figlia. Sapere di rappresentare la nostra Nazione e tutte le persone che hanno permesso tutto questo ci ha riempito di orgoglio!!!
Testo scritto da Davide Visconti, papà di Carlotta (nella foto)
La sfida italiana della boccia paralimpica è nata da un progetto creato dalla FISPES e da BMW Italia con obiettivo Tokyo 2020
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