Mariangela Giusti, docente dell’Università di Milano Bicocca, oltre che ideatrice e direttore scientifico della “Quarta Giornata”, organizzata nello scorso mese di maggio dall’ateneo milanese in collaborazione con BMW Italia, parla del ruolo fondamentale dell’educazione.
“La competenza interculturale all’epoca dei nuovi fondamentalismi (le cui immagini truci e i cui disastri sembrano procedere senza tregua) – ricorda la prof. Giusti – richiede a coloro che si occupano di educazione e di formazione di essere attivi, di non cedere al senso d’impotenza che la cronaca quasi quotidiana sembra trasmettere.
I luoghi e i contesti interessati – puntualizza Mariangela Giusti – sono molti: la scuola e l’extrascuola; i contesti della formazione adulta; gli oratori, i doposcuola, gli ambienti dell’educazione informale; gli spazi pubblici e della convivenza. Ovunque appaiono sempre più necessari il compito, l’impegno, la responsabilità di inventare ponti di comunicazione fra gruppi culturali e religiosi diversi, provando (per quanto possibile e per quanto compete all’educazione…) ad avvicinarli, evitando di assumere posizioni esterne, distaccate, lontane.
Educatori, insegnanti, formatori, membri esperti delle associazioni, volontari, dirigenti scolastici, ricercatori, docenti universitari, genitori, artisti che curano la formazione dei giovani, uomini e donne abitatori delle grandi città e delle città piccole sperse nelle valli, studenti universitari che si stanno formando alle professioni educative – precisa la prof. Giusti – rappresentano una sorta di esercito informale e pacifico di persone che (ancor più di prima) proprio in questi anni (dove il fondamentalismo vorrebbe prevalere) osservano, ricercano, si rendono conto delle difficoltà e dei bisogni, cercano soluzioni, sperimentano, studiano, fanno progetti, difendono i diritti di chi ha meno possibilità, trovano soluzioni originali che, partendo sì, dalle diversità (di lingua, di riferimenti valoriali, religiosi, culturali…) valgono in positivo per tutti. E agiscono in positivo per la scuola, per i contesti educativi e formativi e per la società nel suo insieme.
Nella stagione che stiamo vivendo – ricorda Mariangela Giusti – quando la cronaca parla di fondamentalismo come se dovesse divenire un po’ per volta una sorta di “normalità” con la quale convivere, il mondo dell’educazione e della formazione, attraverso tanti suoi rappresentanti e esponenti, intende affermare un ‘no’ deciso.
La Quarta Giornata – conclude la prof. Giusti – è stata un’occasione di formazione per insegnanti di tutti gli ordini di scuola, educatori, operatori sociali, amministratori, studenti e dottorandi che si formano alle professioni educative: i resoconti di ricerche teoriche e/o empiriche, i progetti didattici, gli interventi formativi, le sperimentazioni educativo-didattiche aiutano tutti noi nella costruzione del pensiero interculturale in educazione. Contribuiscono ad ampliarlo e arricchirlo; ma anche ad ampliare e arricchire la buona convivenza fra le persone.
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